il valore del contatto nel mondo post-pandemia

24.04.2020

"Come cambierà il nostro mondo?", è una domanda che in tanti ci stiamo ponendo da settimane a questa parte. Anche io mi sto ponendo questa domanda e nell'ottica fenomenologica-esistenziale sto approssimando una risposta che abbia a che fare con il contatto. Il contatto, quello umano, fatto di sguardi e di fisicità, in un mondo che sta attraversando ora più che mai una fase digitale. Per parlare del futuro è necessario prima guardare il presente: un presente fatto di divisioni, tra i membri delle famiglie o tra i compagni di classe; un presente fatto di una lontananza forzata solo in parte consolabile attraverso l'uso di tecnologie. Il contatto è possibile attraverso uno schermo ma ciò che ci rimane dell'esperienza con l'altro è qualcosa di parziale, al netto della comunicazione non verbale e della possibilità di 'annusarsi' reciprocamente nel campo relazionale; lo definisco un contatto parziale poiché se condividiamo con l'altro solamente l'unità di tempo e non quella di spazio, per forza di cose parte della nostra attenzione è catturata da ciò che ci circonda nello spazio in cui ci troviamo e, di nuovo, questo rende l'esperienza di contatto con l'altro 'monca', parziale. 

Ora, anche quando questo periodo sarà solo un brutto ricordo, come cambierà il nostro modo di essere-con-l'altro nei diversi ambiti della nostra vita? Probabilmente la paura farà da padrona; la paura di un contagio snaturerà i moti spontanei dell'animo che ci fanno desiderare di avvicinarci ed abbracciare l'altro; la paura per noi stessi e anche per gli altri più vulnerabili intorno a noi. Forse questa paura ci armerà di una nuova delicatezza, ci farà riscoprire il valore di un abbraccio, il valore del tendere la mano verso l'altro, il valore del nostro spazio personale sia fisico sia psicologico. Forse l'essere umano riscoprirà il valore dell'intimità, come una porta che si può aprire per lasciar entrare l'altro nel mio mondo più intimo; la vicinanza fisica acquisterà un valore tutto nuovo. 

Questo tempo di isolamento che in molti trascorrono dentro ai propri cellulari, tra contatti e mondi virtuali, può essere un tempo di riscoperta del contatto con sé stessi, abbiamo la grande possibilità di uscirne rinnovati e risvegliati. Mettere a punto la nostra bussola interiore per ricominciare a muoverci nel mondo "là fuori" orientati da un nuovo sentire, perché anche il risveglio può essere contagioso. 


F.R.